Il presidente dello Zimbabwe, Emerson Mnangagwa, è sopravvissuto a un attacco bomba ai suoi danni avvenuto ieri pomeriggio durante un suo comizio nello stadio White City di Bulawayo, la seconda città del paese.
Il portavoce del Capo dello Stato, George Charamba, ha annunciato poco dopo che il presidente, impegnato nella campagna per le presidenziali che si terranno alla fine di luglio, è rimasto illeso. Il 75 enne Mnangagwa ha infatti dichiarato: “Sono abituato a questi tentativi. Un oggetto è esploso a qualche centimetro da me, ma non era la mia ora”.
La deflagrazione è di origine ancora sconosciuta e avrebbe provocato 41 feriti secondo l’ultimo bollettino reso pubblico dal ministro della difesa e riportato dal NewZimbabwe, tra cui i vice presidenti Constantino Chiwenga e Kembo Mohadi oltre al un ministro e diversi membri delle forze di sicurezza.
Come si è potuto osservare dalle immagini in diretta trasmesse dalla televisione nazionale e riportate dalla BBC, l’esplosione è avvenuta mentre Mnangagwa, il leader del partito di governo ZANU-PF, aveva appena terminato il suo discorso lasciando il podio. La detonazione è avvenuta non lontano dalla tenda Vip.
Il Capo di Stato zimbabwano ha deciso di svolgere il suo primo comizio proprio a Bulawayo, una roccaforte dell’opposizione zimbabwana dove il suo partito, lo Zanu-Pf da sempre al potere, non vince dalle elezioni del 2000.
Mnangagwa ha preso il potere nel novembre 2017 dopo che l’anziano dittatore Robert Mugabe è stato spodestato da un intervento militare. Il suo principale sfidante è il giovane Nelson Chamisa, leader del Movement for Democratic Change, che ha definito l’attentato “terribile” e su twitter si è detto vicino ai feriti ribadendo che “la violenza non trova posto nella politica zimbabwana”.
Il voto del 30 luglio è il primo senza Mugabe come candidato sin dall’indipendenza ottenuta nel 1980 e, contrariamente a quanto avvenuto nelle precedenti elezioni, si pensava potesse svolgersi in un clima disteso e pacifico. Questa esplosione potrebbe però dare una nuova dimensione alle elezioni.
