Lo Zimbabwe ha risarcito e risarcirà i grandi coltivatori bianchi danneggiati dalla riforma agraria voluta nel 2000 dall’allora presidente Robert Mugabe. Il ministro delle Finanze Mthuli Ncube, citato dal quotidiano Herald, di proprietà statale, ha dichiarato che, nell’ultimo decennio, 93 agricoltori hanno già ricevuto 64 milioni di dollari. «Solo nel 2018 sono stati pagati 12 milioni di dollari a 29 agricoltori e nel bilancio nazionale del 2019 abbiamo accantonato 53 milioni di dollari per lo stesso scopo», ha dichiarato. «La compensazione degli agricoltori colpiti è un’idea nobile ed è in linea con la nostra carta costituzionale», ha aggiunto.
La questione dei pagamenti, a lungo dibattuti, è emersa nell’aprile 2019, quando i ministeri delle Finanze e dell’Agricoltura hanno dichiarato di aver stanziato 53 milioni di dollari dello Zimbabwe (18 milioni di dollari) in pagamenti a «ex proprietari agricoli colpiti dal programma di riforma agraria e in difficoltà finanziaria».
Questo piano ha scatenato le critiche del politico sudafricano Julius Malema, leader degli Economic Freedom Fighters. Malema ha attaccato il presidente Emmerson Mnangagwa dicendosi preoccupato per un Paese, come lo Zimbabwe, che deve fare i conti con enormi problemi di bilancio e cerca denaro per i latifondisti invece che alleviare la povertà.
«È una svendita – ha detto Malema –. Lo Zimbabwe sta nuotando in un mare di povertà: non possono permettersi cose basilari come la salute primaria, un’adeguata educazione e infrastrutture. E i fondi ricavati vengono dati a persone che non meritano. Si stanno tradendo i principi della lotta rivoluzionaria. È insostenibile».
Il governo e il partito al governo dello Zimbabwe (Zanu-Pf) hanno ribattuto a Malema di non occuparsi degli affari interni del loro Paese, dichiarando che i risarcimenti sono stati studiati per recuperare la fiducia degli investitori. Il portavoce del partito, Simon Khaya Moyo, ha esortato Malema a occuparsi dei problemi del suo Paese e non di quelli dello Zimbabwe mentre il viceministro dell’Informazione, Energy Mutodi, ha dichiarato al portale NewsDay che Harare sta cercando di stringere nuovamente rapporti sereni con i Paesi occidentali.
«Il governo – ha detto – sta eliminando tutti gli ostacoli che hanno impedito le relazioni cordiali e di cooperazione con la Gran Bretagna e l’intero blocco dell’Unione Europea. La compensazione agli ex agricoltori bianchi è necessaria per infondere fiducia negli investitori. Stiamo implementando una serie di riforme che ci assicurino una chiara rottura con il passato e di gettare solide fondamenta per gli investimenti. Questa è la (direzione) che il governo ha preso».