Il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, ha sollecitato il governo britannico a chiedere scusa per il secolo di dominio coloniale (1890-1980), durante il quale le popolazioni indigene sono state espropriate delle loro terre e sottoposte a gravi abusi. Mnangagwa ha richiesto anche riparazioni economiche per i danni subiti dal Paese in quel periodo.
Le dichiarazioni di Mnangagwa sono state rilasciate durante la presentazione di uno studio condotto dallo Zimbabwe National Elders Forum (Znef), intitolato “Spostamenti di terra: le storie mai raccontate di crimini, ingiustizie, traumi e perdite subite dagli indigeni dello Zimbabwe durante l’era coloniale (1890-1980): un caso per le riparazioni”. Mnangagwa ha sottolineato come altre ex potenze coloniali, come la Germania in Namibia, abbiano chiesto scusa per il passato coloniale, chiedendo quindi quando sarà il turno dello Zimbabwe.
Mnangagwa ha ricordato che lo Zimbabwe sta già risarcendo gli ex agricoltori bianchi per i miglioramenti apportati alle terre ridistribuite dallo Stato, ma ha sostenuto che tali risarcimenti avrebbero dovuto essere coperti dal Regno Unito.
Il progetto del Znef, diretto dalla professoressa Mandivamba Rukuni, ha un budget di almeno 5 milioni di dollari e punta a raccogliere testimonianze sugli effetti del colonialismo, con l’obiettivo di portare il Regno Unito in tribunale per ottenere riparazioni e scuse formali. Secondo Rukuni, il team si prepara a coinvolgere esperti legali internazionali per ottenere sentenze nei tribunali del Regno Unito e dei suoi alleati, perseguendo giustizia per le vittime del colonialismo.