Zimbabwe – Il superbracconiere Scott van Zyl ucciso dai coccodrilli

di Enrico Casale
scott van zyl

Accompagnava i turisti tra parchi e riserve e prometteva loro che avrebbero potuto ammazzare diverse specie di animali, dai bufali ai rinoceronti, dai leoni alle antilopi, bufali, come passatempo. Fino a quando il suo zainetto non è stato ritrovato sulla riva del fiume Limpopo in Zimbabwe. Scott van Zyl, professione bracconiere, è stato sbranato dai coccodrilli del Nilo. Questi predatori dei fiumi e dei laghi dell’Africa si appoggiano totalmente sul fondo dell’acqua, in attesa di una preda da afferrare e trascinare, fino ad annegarla. Non a caso, sono rinomati per le lunghe mascelle dalle quali nemmeno i bufali riescono a sfuggire. I suoi resti, grazie al dna, sono stati trovati all’interno dei due animali, come racconta il Telegraph.
La dinamica dell’incidente
Van Zyl e il suo tracker avevano lasciato il loro mezzo e camminato in direzioni diverse tra i cespugli. I suoi cani, a fine giornata, sono tornati indietro senza di lui e le squadre di soccorso sono subito accorse per cercare il cacciatore: chi con gli elicotteri, gli con una squadra di subacquei. Fino alla scoperta e al ritrovamento del fucile e di altri oggetti personali all’interno del camioncino. Il sito web SS Pro Safaris , di proprietà del sig. Van Zyl, afferma che la società «ha condotto numerosi safari in tutta l’Africa meridionale», cercando di tranquillizzare i turisti e di sottolineare la propria affidabilità. L’anno scorso, un ragazzo di 13 anni era stato ucciso mentre pescava per pagare le sue tasse scolastiche. E nel mese scorso almeno quattro persone sono stati uccisi dai coccodrilli nello Zimbabwe, dopo le piogge forti hanno portato i rettili a muoversi dai fiumi.
(24/04/2017 Fonte: Corriere della Sera)

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