A circa 35 chilometri a sud di Bulawayo, nello Zimbabwe meridionale, si trovano le Matobo Hills: una serie di colline granitiche che si formarono circa 2 miliardi di anni fa e che oggi hanno assunto, a causa dell’erosione, la forma della schiena di una grande balena.
Coperte da massi e attraversate da valli alberate, sono state dichiarate nel 2003 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Questo meraviglioso monumento naturale copre un’area di 3100 kmq, 440 dei quali formano il Matobo National Park, abitato anche da rinoceronti, sia bianchi che neri.
In molte delle grotte presenti tra le colline sono stati ritrovati manufatti e pitture rupestri realizzate dal popolo dei San che viveva in queste terre già circa 2000 anni fa. La più antica arte rupestre (in ocra rossa) è stata lasciata dalle prime società di raccoglitori dell’età della pietra; la tradizione di quest’arte primordiale è stata poi portata avanti nell’età del ferro quando per realizzarla si utilizzavano pigmenti bianchi a base di caolino.
L’area è stata anche al centro dello sviluppo di un ampio culto oracolare del dio Mwari, la cui voce si dice che provenga dalle rocce. Le comunità locali sono infatti particolarmente legate e devote alle colline: si ritiene che spiriti ancestrali popolino le foreste sacre, le montagne, le grotte e gli alberi. Alcune aree all’interno del paesaggio sono conservate come santuari e quindi particolarmente protette.
(Valentina Giulia Milani)