Zimbabwe – Lo Zanu-Pf è in testa. Ma l’Mdc accusa la commissione

di AFRICA

Il Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), partito del candidato di opposizione, Nelson Chamisa, ieri ha accusato la Commissione elettorale dello Zimbabwe (Zec) di aver accumulato volontariamente ritardi “inaccettabili” nella diffusione dei primi risultati del voto di lunedì per manipolare il voto e ha dichiarato Chamisa vincitore. È stato l’esponente del partito Tendai Biti ad annunciarlo parlando nel corso di una conferenza stampa nella capitale Harare.

Biti ha accusato il partito di governo Zanu-Pf di voler “interferire con la volontà popolare”, aggiungendo che i dati in suo possesso parlano di una vittoria netta dell’opposizione in tutto il paese.

In precedenza il presidente della Zec, Priscilla Chigumba, aveva annunciato che non sono stati riscontrati brogli o irregolarità e che i primi risultati parziali del voto sarebbero stati resi noti alle ore 15. Ma nessun dato provvisorio è stato pubblicato e la Zec non ha ancora dato spiegazioni del ritardo. In ogni caso i risultati finali sono attesi per sabato.

Poco dopo le dichiarazioni di Biti, le agenzie annunciavano la presenza della polizia per le strade della capitale Harare armata di cannoni d’acqua, mentre fuori dagli uffici dell’Mdc un folto gruppo di supporter già danzava vittorioso.

Successivamente in tarda serata la Zec si è però finalmente fatta viva ed ha iniziato a pubblicare i primi risultati provvisori riguardanti il Parlamento. Secondo quanto riportato dal AlJazeera lo Zanu-Pf sarebbe avrebbe una larga maggioranza con 109 seggi sui 210, mentre l’Mdc sarebbe fermo a 41. La situazione però è in continua evoluzione. In giornata verranno pubblicati i risultati di altri 58 seggi.

Nella giornata di ieri entrambi i candidati in corsa, il presidente uscente Emmerson Mnangagwa per il partito al potere Zanu-Pf e il giovane Chamisa appunto, hanno diffuso dichiarazioni di ottimismo e fiducia sulla loro vittoria attraverso i social network.

Circa 5,5 milioni di cittadini dello Zimbabwe sono stati chiamati al voto lunedì per eleggere il nuovo presidente e i membri del parlamento. Un’elezione cruciale per le sorti del paese in piena crisi economica e scosso nel novembre scorso dall’epocale deposizione di Mugabe, al potere dal 1980, per mano dell’esercito e del suo ex vice Mnangagwa.

Se nessuno dei candidati supererà il 50% dei voti, si andrà al ballottaggio previsto per l’8 settembre.

Oltre che per eleggere il prossimo presidente, i cittadini dello Zimbabwe sono stati chiamati alle urne anche per rinnovare i membri del Parlamento nazionale e delle amministrazioni locali.

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