La polizia ha disperso con l’uso di gas lacrimogeni i dimostranti che si apprestavano a partecipare oggi, 26 agosto, ad una marcia di protesta ad Harare, la capitale dello Zimbabwe. L’intervento della polizia è avvenuto prima della sentenza della Corte Suprema che ha dichiarato legittima la marcia, promossa da 18 partiti politici e organizzazioni sociali. Tra i leader dell’opposizione c’è Morgan Tsvangirai, leader del Movement for Democratic Change (MDC. La manifestazione è stata indetta per protestare contro la Commissione Elettorale Indipendente, accusata di essere condizionata dal Presidente Robert Mugabe, e per chiedere che le elezioni del 2018 siano supervisionate da osservatori internazionali.
La Corte Suprema ha autorizzato la manifestazione che quindi dovrebbe tenersi dalle 12 alle 16, ora locale. Si tratta della prima dimostrazione pubblica che vede la partecipazione di tutti i gruppi di un’opposizione finora alquanto divisa. Divisioni che appaiono anche all’interno del campo presidenziale, vista la partecipazione alla marcia del suo ex Vice Presidente, Joice Mujuru, che guida una fronda interna al partito di Mugabe.
La protesta politica e sociale in Zimbabwe è sempre più legata all’uso dei social media per organizzare manifestazioni di piazza e altre forme di rivolta. Il movimento di protesta “virtuale” #ThisFlag del pastore protestante Evan Mawarire, è quello più conosciuto tra quelli che usano i social media (vedi Fides 12/7/2016). Circa i due terzi degli abitanti del Paese sono giovani, nati dopo il 1980. I giovani sono avvezzi all’uso degli smartphone e non hanno memoria della lotta di liberazione condotta dallo ZANU-PF, il partito del 92enne Mugabe, rimanendo in gran parte indifferenti alla retorica del “Padre della patria”, la cui politica degli ultimi 15 anni ha provocato un collasso economico e sociale. (L.M.)
(26/08/2016 – Fonte: Agenzia Fides)
Zimbabwe – Polizia disperde marcia di protesta ad Harare
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