Zimbabwe: sedici mila infermiere licenziate. Quindici miliardi di diamanti scomparsi

di Raffaele Masto

Due notizie sono arrivate in questi giorni dallo Zimbabwe del dopo-Mugabe: la prima è il clamoroso licenziamento in tronco di sedicimila infermiere annunciato ed eseguito dal vice presidente Costantino Chiwenge che lo scorso anno guidò il golpe militare che ha defenestrato Robert Mugabe. Le infermiere sono state licenziate perchè scioperavano per ottenere stipendi, arretrati e indennità mai corrisposte. Chiwenga ha definito lo sciopero delle infermiere “riprovevole” ed ha agito di conseguenza. Nei giorni seguenti è stato spiegato che lo stato non ha il denaro per soddisfare le richieste e che il sistema non dovrebbe subire conseguenze perchè sono stati richiamati in servizio personale in pensione, allievi e sono anche stati disposte assunzioni.

La seconda notizia è che L’ex-presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, è stato convocato il 9 maggio da una commissione parlamentare per rivelare quello che sa sulla scomparsa di diamanti per un valore complessivo di 15 miliardi di dollari avvenuta durante la sua gestione.

Automatico il raffronto: con quindici miliardi di dollari si pagavano ben più di sedicimila infermiere. Anzi, si riusciva anche a realizzare riforme per offrire una sanità degna di questo nome ad una popolazione che praticamente vive nella miseria e in una crisi economica devastante.

Proprio la nuova classe politica emersa dal golpe di novembre dovrebbe far fronte a tutto questo. Ma la classe politica non è poi così “nuova” dato che presidente, vicepresidente, ministri sono tutti uomini che erano già in sella con l’era Mugabe.

(Raffaele Masto – BuongiornoAfrica)

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