In Zimbabwe, la campagna elettorale è segnata da un numero crescente di denunce di intimidazioni e di minacce di violenza. A segnalare la degenerazione del clima elettorale sono le Nazioni Unite, che hanno documentato anche l’obbligo imposto ai contadini a partecipare ai comizi nelle zone rurali.
Le Nazioni Unite non hanno puntato il dito contro nessuno, anche se è noto che il partito di governo, lo Zanu-Pf, in passato è stato accusato di violenza nel corso delle elezioni. Le elezioni di lunedì 30 luglio saranno le prime da quando Robert Mugabe, ex leader indipendentista e poi presidente per decenni, è stato costretto a dimettersi a novembre.
Un sondaggio pubblicato la scorsa settimana ha previsto una corsa serrata tra il suo successore, Emmerson Mnangagwa, e il principale leader dell’opposizione Nelson Chamisa. Il sondaggio, condotto dall’Afrobarometro, ha attribuito a Mnangagwa il 40% dei voti e a Chamisa il 37%.